
Recentemente si è assistito ad un aumento dei viaggi
internazionali anche in età pediatrica. In particolare sono aumentati i
bambini, anche molto piccoli, che viaggiano verso destinazioni con habitat
naturali e standard igienico-sanitari molto diversi da quelli del nostro paese.
Una categoria particolarmente in aumento è rappresentata dai bambini nati nel
nostro paese da uno o entrambi i genitori originari di paesi tropicali o
subtropicali o ad elevata endemia per alcune malattie infettive non presenti in
Italia.
Questa categoria di bambini (in termini anglosassoni visiting friends and relatives o VFR) è
particolarmente a rischio di acquisire infezioni nel paese di origine dei
genitori in quanto viaggiano anche nei primi mesi di vita, permangono a lungo
nel paese di origine della famiglia e i genitori non hanno la percezione che i
loro figli possano essere a rischio di acquisire malattie nel paese dove loro
stessi sono nati e cresciuti.
Il pediatra deve quindi conoscere il rischio correlato ai
viaggi, in particolare per quanto riguarda le infezioni più gravi (malaria,
epatite A, malattia meningococcica, febbre tifoide ed altre infezioni enteriche
incluse le parassitosi) ed informare i genitori. Devono infatti essere suggerite, prima della partenza, le
vaccinazioni opportune, la profilassi antimalarica (quando necessaria) e le norme igienico-comportamentali per
prevenire le più importanti infezioni . Al rientro il pediatra deve saper gestire
eventuali sintomatologie (in particolare quelle febbrili) che potrebbero
sottendere infezioni contratte nei paesi in cui il bambino ha soggiornato.
Il corso si propone, in maniera interattiva, di aggiornare
il pediatra sulle patologie del bambino viaggiatore e su come prevenirle.